CONTESTO E RUOLO DEL GRUPPO

La musica popolare salentina e in particolar modo la pizzica pizzica hanno conosciuto negli ultimi quindici anni una vera e propria esplosione di attenzione mediatica e di interesse da parte di un pubblico sempre crescente, locale ma anche nazionale ed internazionale. Il proliferare di nuovi gruppi, festival, rassegne e produzioni dedicati testimoniano da un lato l’incremento del numero degli attori che promuovono e producono attività legate al recupero e alla riproposta delle tradizioni popolari, dall’altro provano l’esigenza sempre più forte da parte del pubblico di riscoprire le proprie tradizioni, di sentirsi legato alle proprie radici, di crearsi una forte coscienza identitaria.

L’insieme dei canti, delle danze e degli strumenti tipici della tradizione costituiscono oggi per i salentini un patrimonio e un bagaglio identitario forte, che consente loro di sentirsi unici nel contesto attuale di un mondo figlio della globalizzazione. Allo stesso tempo chi, non salentino o anche straniero, si avvicina al mondo della musica salentina, trova quel carattere di esotismo o di fascino arcaico e rituale tipico delle popolazioni extraeuropee o “lontane”, in un luogo “vicino” all’Europa e alla cultura occidentale qual è il Salento, ultima parte sud orientale dell’Italia meridionale. Il tarantismo salentino, infatti, è uno dei fenomeni di possessione rituale oggi più studiati, e ha prodotto e ancora produce un’incredibile quantità di pubblicazioni, seguite al celebre La terra del rimorso di Ernesto De Martino. Prova ne sia che nei maggiori testi dedicati allo studio dei fenomeni di possessione rituale il tarantismo riveste la stessa importanza dei già noti Vodun, Candomblè o Santeria.

Fondamentale importanza, nel processo che ha portato al crearsi della situazione attuale, è stato l’impegno e il lavoro del Canzoniere Grecanico Salentino. Fondato nel febbraio del 1975 e guidato nei primi anni da Rina Durante, il Canzoniere ha il merito di avere impostato con intelligenza e lungimiranza un accurato lavoro di ricerca e studio della cultura popolare, che ha costituito la base di tutto ciò che è stato realizzato in seguito sulla musica di tradizione nel Salento. La stragrande maggioranza dei brani presenti nel repertorio degli attuali gruppi di musica popolare salentina, nonché nel programma del maggiore festival dedicato, La Notte della Taranta, appartengono infatti alla prima ricerca e alla seguente riproposta prodotta dal Canzoniere.
Al Canzoniere va attribuito, inoltre, il merito di riconoscere al mondo popolare salentino un’autonomia culturale ed un valore non solo “archeologico” ma attuale, contrariamente a quella che era stata la concezione romantica ed un po’ tutto l’atteggiamento culturale del mondo accademico nei confronti del patrimonio popolare.

Il lavoro del gruppo si è svolto ininterrottamente fino ad oggi, passando dalla guida di Rina a quella di Daniele Durante, suo parente e membro fondatore del gruppo, e infine, nel 2007, a quella di Mauro Durante, figlio di Daniele e di Rossella Pinto, altro membro fondatore. I passaggi di consegne generazionali, inter familiari, e nell’ultimo caso di padre in figlio, ricalcano la prassi tipica delle tradizioni popolari di trasmettere saperi ed esperienze da generazione in generazione, da padre in figlio, in modo da perpetuare un bagaglio artistico e culturale per un tempo potenzialmente infinito. In questo caso quello che si tramanda non è semplicemente un bagaglio di conoscenze ed esperienze, ma una vera e propria “tradizione dello spettacolo”, quella che oggi il Canzoniere rappresenta a pieno titolo dopo 35 anni passati ad essere porta-voce della musica salentina, della Puglia e dell’Italia meridionale sui palchi di tutto il mondo.