Con il Canzoniere Grecanico Salentino la pizzica rivive all’estero

Con il Canzoniere Grecanico Salentino la pizzica rivive all’estero (e anche a Berlino)

L’ultimo lavoro della band salentina, dal titolo Canzoniere, lancia un messaggio di una potenza straordinaria. La profondità delle loro canzoni unita alle vibrazioni del tamburello scuote animi e coscienze.

Musica incantevole, ritmo coinvolgente, voci emozionanti. Questo è il Canzoniere Grecanico Salentino, il più importante gruppo di musica popolare salentina fondato nel 1975 da Rina e Daniele Durante e il primo ad essersi formato in Puglia. La band si esibirà in concerto a Berlino il prossimo 30 novembre per presentare il suo nuovo album. Dal 2007 il gruppo è guidato da Mauro Durante, figlio di Daniele, che ne ha raccolto la leadership per portare la musica italiana nel mondo attraverso importanti collaborazioni con Ludovico Einaudi, Steward Coppeland, Piers Faccini e Ballake Sissoko. Il gruppo è attualmente formato da Mauro Durante (violino, percussioni, voce), Giancarlo Paglialunga (tamburello, voce), Emanuele Licci (bouzuki, chitarra, voce), Alessia Tondo (voce), Massimiliano Morabito (organetto), Giulio Bianco (armonica, zampogna, flauti e fiati popolari, basso) e Silvia Perrone (danza).

La musica del Canzoniere Grecanico Salentino è caratterizzata dall’incontro fra modernità e tradizione e reinterpreta in chiave contemporanea le storie che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata, un rituale che aveva il potere di curare attraverso la musica e la danza il morso della leggendaria Taranta. Oltre alla frequente presenza al concertone della Notte della Taranta, organizzato ogni estate nella città di Melpignano, il gruppo salentino ha ottenuto enormi e significativi riconoscimenti dal pubblico e dalla critica nazionale ed internazionale. Il gruppo è attualmente impegnato in un tour di concerti italiano ed europeo e farà tappa a Berlino il 30 novembre nella sala concerti della Maschinenhaus presso la Kulturbrauerei a Prenzlauer Berg. Per l’occasione abbiamo intervistato Mauro Durante.

L’album Canzoniere

«Canzoniere è nato tra Lecce e New York dalla collaborazione con tanti artisti che ho avuto la fortuna di conoscere durante il mio periodo negli Stati Uniti. L’immagine di copertina ritrae una bottiglia di Coca Cola riempita di salsa di pomodoro: si tratta di un’opera d’arte intitolata proprio Coca Cola e realizzata nel 2015 dal collettivo artistico Casa a Mare. Per noi rappresenta un’immagine forte, un richiamo alla salsa di pomodoro fatta in casa, pratica tuttora diffusa in Salento. Per la conservazione della salsa solitamente si utilizzano bottiglie di vetro riciclate e tra queste anche quelle di Coca Cola. Il rito della preparazione della salsa coinvolge famiglie intere trasmettendo un senso di comunità ed appartenenza. Nel caso della copertina dell’album, la salsa si fa metafora della nostra musica, dei nostri strumenti all’interno di un contenitore globale rappresentato dalla bottiglia di Coca Cola. La nostra musica non si confronta infatti soltanto con innovazione e tradizione, ma si muove anche tra locale e globale. Questo lavoro ambisce così a raggiungere un pubblico contemporaneo, senza dimenticare però la propria identità».

Il rapporto con Berlino

«Siamo venuti spesso a Berlino. Due anni fa ci siamo esibiti in occasione del Karneval der Kulturen (festival di strada che anima Berlino alla Pentecoste ndr). In più abbiamo suonato anche al Lido, a Kreuzberg. Quando ci hanno proposto la capitale tedesca come tappa del nostro tour siamo stati davvero felici. Berlino è bellissima, si respira un’aria diversa rispetto al resto della Germania. È una città con grande fermento culturale e vi si trovano sempre nuovi stimoli. Noi viaggiamo tantissimo e lo facciamo volentieri: conoscere e confrontarsi con nuove persone è fantastico, perché ogni volta impariamo sempre di più da queste esperienze. Quando ai nostri concerti all’estero incontriamo degli italiani, che siano residenti o di passaggio, ci emoziona vedere come la nostra musica in qualche modo li riporti a casa. Si viene a creare una specie di riappropriazione delle proprie radici. In più è meraviglioso vedere italiani e stranieri danzare insieme, perché crediamo fermamente che la nostra musica abbia senso solo se condivisa».

Le migrazioni

«La musica popolare ha sempre risposto ad urgenze della quotidianità. In passato lo faceva con i canti di lavoro, di protesta, di disagio sociale. Il nostro brano Solo andata (contenuto nell’album Quaranta del 2015 ndr) racconta il dramma dei migranti attraverso le parole di Erri de Luca, che ha voluto parlare del naufragio in mare aperto subito dai migranti, confrontandolo con le condizioni di viaggio che dovevano affrontare anche alcuni emigranti italiani. Abbiamo messo in musica e cantato le parole di un grande scrittore del nostro tempo. La musica che si definisce popolare deve e non può non affrontare questa tematica».

La musica popolare all’estero

«Quando ci esibiamo all’estero capita che la gente non ci conosca prima. Tuttavia appena inizia a suonare il tamburello, il pubblico viene preso subito dal suo ritmo, viene travolto e avvolto dalla nostra musica. Di solito quando suoniamo ci disponiamo in semicerchio con la nostra ballerina al centro. L’altra metà del semicerchio è formata dal pubblico che si unisce a noi dando un senso di collettività nella danza. È la danza stessa che ha il potere di annullare le distanze tra le persone indipendentemente dalla loro provenienza o classe sociale. A Berlino ci auguriamo di dare il via ad una grande festa italo-berlinese che ci faccia ballare e divertire tutti insieme».

Progetti futuri

«Nel 2018 continueremo il nostro tour dirigendoci anche oltreoceano, sia a est che a ovest. Sono previste delle date in Asia e in America Latina. In più siamo sempre pronti ad avviare a nuovi progetti che nascono spontaneamente, come è stato per quello con Erri de Luca».

 

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